Il Percorso archetipico

 

Psicologia del Profondo promuove la diffusione della Psicologia Analitica di Carl Gustav Jung e post junghiani (Erich Neumann, James Hillman, Marie - Luise von Franz) tramite articoli, eventi, seminari e abbraccia la terapia junghiana per l'indagine del profondo su cui viene considerata l'intera dinamica psichica, passata, presente e futura, intesa nelle intenzioni e nel tendere verso quella meta che C. G. Jung chiama "Individuazione", ovvero l'avvicinamento dell' Io verso il Sé con una crescente integrazione e unificazione dei complessi che formano la personalità. Questo percorso rappresenta, quindi, una sorta di "viaggio spirituale" verso una maggiore consapevolezza di sé.
Durante questo processo l'inconscio personale e quello collettivo diventano sempre più coscienti e l'individuazione risulta il frutto della continua collaborazione tra Coscienza, Inconscio, Io e Sé. E' un processo sia a perdere in quanto l'individuo diventa ciò che è, si libera, quindi, di tutti quegli orpelli, quelle sovrastrutture della personalità e, contemporaneamente, si arricchisce di tutti quegli aspetti, ormai coscienti, che derivano dal'inconscio.  
Questo percorso tocca quattro momenti:

- Il primo è caratterizzato dall'archetipo dell'Ombra, in cui va a confluire tutto quello che viene rimosso sia a livello individuale che collettivo. Questi elementi sono rappresentati nei sogni e nei simboli generalmente con figure demoniache, discariche, viaggi nell'oscurità, mostri e inseguimenti.

- Il secondo momento è caratterizzato dall'incontro con l'archetipo di Anima per il maschio e l'Animus per la donna. Queste due figure archetipiche rappresentano la parte di psiche che ha a che fare con il sesso opposto e indicano sia la modalità del nostro rapporto con esso, sia il deposito dell’esperienza collettiva umana a riguardo. Viene rappresentata come una donna, una figura femminile. Questo archetipo è quello più comunicativo di tutti gli altri perché sommerge l'individuo di immagini provenienti dall'inconscio, crea illusioni e complicazioni, nonché anche crisi. L'Animus rappresenta tutti quegli aspetti prettamente maschili, pratici e concreti, razionali, e reali, ossia il contatto con la sfera del diretto e del tangibile, il "ora e qui". Questo archetipo è il più battagliero e pragmatico ed è pericoloso per le sue capacità strumentali e armamentarie di sommergere l'individuo. Viene rappresentato nei sogni con la guerra, il fabbro e simboli simili. La non comprensione di tale archetipi può costare un blocco, una stasi, una nevrosi. Entrambi hanno potenzialità di creatività e distruzione.

- Il terzo è caratterizzata dall'incontro con il Vecchio Saggio. Tale archetipo è da intendere come il corrispondente speculare della figura maschile, ossia paterna, della Grande Madre. È quell'archetipo in cui sono rinchiuse tutte le potenzialità dell'individuo, ossia la sua previsione, la sua capacità di ragionamento e la sua esperienza. La Grande Madre rappresenta la meta finale della psicologia femminile. Il Vecchio Saggio rappresenta tutto ciò che l'individuo sta per diventare dopo aver attraversato le fasi precedenti, un uomo, un saggio che sa, che ha conosciuto il passato, il presente e il futuro. Il Vecchio Saggio è capace di districarsi dalla tela appiccicosa dell'Anima e dalle battaglie furenti dell'Animus e come tale viene rappresentato come un consigliere, un filosofo, un esperto in materia. La sua non comprensione può tenere saldo l'individuo nella sua situazione bloccandone l'evoluzione che rappresenta.

- Il quarto, infine, è l'incontro con l'archetipo del Sé. Tale archetipo è la summa del percorso di individuazione, il fine dell'individuo che si dispiega avanti a lui, come un fiore che sboccia. Viene rappresentato come luce, come mandala, come quaterna, come centro e come Dio. Tale archetipo rappresenta l'individuo stesso, tutto ciò che durante la strada ha visto e ha accumulato.

Il percorso di individuazione caratterizzato dalle sue tappe rappresenta quindi una possibilità per l'individuo di non sentirsi bloccato nel suo percorso personale, scavalcare i suoi blocchi e andare avanti. La vocazione, nel senso etimologico di sentire la voce, ci chiama alla vita e le potenzialità dell'individuo si esplicano solo quando siamo messi alla prova: solitudine, disperazione, tradimento, dolore che per un verso rappresentano l’irrompere della morte nella vita, sono per contraltare preziosi per l’anima perché ci fa scoprire la forza che consente il superamento. 
Questo processo non segue mai un percorso lineare di sola ascesa, ma un procedere vario che comporta anche l’arresto o la retrocessione. In questo senso, l’esistenza umana è un continuo morire e rinascere, in cui ogni passaggio ad uno stadio superiore di sviluppo richiede un sacrificio di ciò che si è precedentemente costruito e su cui cristallizzarsi sarebbe di impedimento alla nostra crescita.